Differentemente dagli anni precedenti, in cui la EmperorS4 Games aveva presentato all’Internationale Spieltage di Essen uno (Burano, 2015, vedi ILSA#36) o due giochi (Round House e Planet Defenders, 2016, vedi ILSA#42), quest’anno allo stand della casa editrice taiwanese era possibile provare una serie di titoli le cui scatole hanno dimensioni estremamente contenute. Mystery of the Temples, di Wei-Min Ling, cala i giocatori nel ruolo di Curse Breakers, personaggi di fantasia che sono in grado di spezzare le maledizioni che tengono custodite arcane rune magiche all’interno di templi in un mondo di fantasia.

Mystery of the Temples è un titolo per 2-4 giocatori, dai 10 anni, della durata di 20-40 minuti, basato su meccaniche di programmazione azioni, influenza su area, riconoscimento di pattern, collezione di set e poteri variabili dei giocatori.

Il gioco è contenuto in una scatola rettangolare della grandezza di una cartolina.
Mystery Of The Temples scatola
Al suo interno è contenuto il seguente materiale:
– 4 segnalini Scaccia Maledizioni (nei colori dei giocatori),
– 24 cubetti Maledizione Scacciata (nei colori dei giocatori),
– 60 Cristalli (gemme di plastica in 6 colori),
– 4 carte Griglia per Cristalli,
– 5 carte Tempio (fronte retro),
– 10 carte Regione Selvaggia,
– 20 carte Runa,
– 6 carte obiettivo,
– 1 plancia segnapunti (interno della scatola),
Mystery Of The Temples materiale
– il regolamento.
Mystery Of The Temples manualeI materiali di Mystery of the Temples sono molto curati: le carte, di due diversi formati, hanno finitura telata e opaca, l’iconografia utilizzata è chiara e facilmente memorizzabile. Nella norma le componenti in legno e plastica.

Nonostante il piccolo formato, il regolamento risulta leggibile e facilmente consultabile: abbondano esempi e illustrazioni che ne facilitano l’pprendimento. Sono disponibili due versioni del regolamento: una introduttiva e l’altra avanzata.

Se questo unboxing vi ha incuriosito e cercate qualche altra informazione su Mystery of the Temples, potete leggerne una recensione su ILSA#48.