Finished! è un gioco di Friedemann Friese, autore al quale, evidentemente, piace creare solitari “puri” (strettamente solo per una persona). A differenza di altri titoli più o meno ambientati, qui l’ambientazione è decisamente non pervenuta (sono in ufficio a ordinare dei file? E perché dovrei farlo a mano?). Tra parentesi, questa è la versione in inglese, ma lo trovate anche in tedesco (Fertig!, la versione originale), in francese (Fini!), in spagnolo (¡Terminado!), in olandese (Klus Geklaard!), e in italiano (Fin… no, non c’è un’edizione in italiano).
Il gioco si basa sul riordinare in sequenza il mazzo di carte, utilizzando poteri speciali (che devono essere attivati con le “caramelle”), prima di aver fatto sette “giri” di mazzo (cosa che viene tracciata con le “tazze di caffè”). E devo ammettere che alla prima partita questo gioco mi ha fatto decisamente orrore: una consultazione continua del foglietto con le spiegazioni dei poteri speciali delle carte e senza la più pallida idea di come comportarsi, ho perso la partita in modo drammatico (facendo solo una decina di punti) in balia del caos più assoluto.
Ma insistendo, dopo un paio di partite ho cambiato idea: invece di mettere mano ad un mazzo di carte e giocare ad un piatto solitario (quello classico di Windows), ho capito che in questo gioco c’è lo stesso piacere di mettere in ordine le carte, ed in più lo si fa utilizzando delle regole adatte ad un giocatore da tavolo (in pratica, ci sono delle decisioni da prendere). Il gioco si prepara in un attimo (c’è solo da mescolare bene le carte, altrimenti vi trovate il mazzo semi-ordinato dalla partita precedente), sette caramelle e sette tazze di caffè (al livello di gioco più semplice), e via.
Passata la metà della partita (consumate quattro tazze di caffè su sette) non sono messo bene, sono riuscito ad impilare solo dieci carte sulle quarantotto del mazzo, però ho creato alcune catene (la più lunga a partire da 00:20) che dovrei riuscire a sistemare prima della fine. Riuscire a creare (e a conservare) le catene lunghe è il punto essenziale del gioco, dato che le prepara per essere impilate e garantiscono un rifornimento di caramelle (essenziali per attivare i poteri speciali delle carte).
Niente da fare, devo spostare la carta 00:48 nel passato e ho finito le tazze di caffè (quindi, secondo l’ambientazione, cedo al sonno e crollo sulla scrivania). Peccato perché ho visto scomparire la carta 00:31 dal passato prima della comparsa della 00:30, se fossi riuscito ad invertirle mi avrebbe dato un po’ di respiro in più. Ma rimane la voglia di provare ancora, il che è il prerequisito per un solitario che possa definirsi accattivante.
P.S.: se volete provare un gioco simile, sempre da parte dello stesso autore ma liberamente scaricabile come print & play, date un’occhiata a 5×15.