Nuovo appuntamento con i giochi appositamente progettati per i bambini. Dopo La Scala dei Fantasmi, torniamo in casa Haba per parlare di un altro gioco dove le soluzioni adottate in termine di materiali sono sufficienti per lasciare a bocca aperta sia i piccini che i grandi.
Caccia al Ladro (Polizei Alarm!) di Kai Haferkamp e Markus Nikisch (2009) è un gioco in tempo reale, per 2-4 giocatori, dai 6 anni in su, della durata di 15-30 minuti, in cui i giocatori si affrontano a turni, giocando rispettivamente il ruolo di guardie e ladri.
I materiali
Non c’è via di scampo: tutte le volte che si va ad aprire una delle scatole gialli grandi bisogna essere preparati a tutto. Nel caso di Caccia al Ladro il materiale contenuto non sarebbe nemmeno particolarmente appariscente: un tabellone quadrato, rappresentante (con due diverse profondità) la mappa di un quartiere di una città, che va a formare un labirinto di strade; un supporto, con un grosso magnete piazzato al centro; una piccola plancia, con anima metallica, che riproduce in piccolo il tabellone; 12 gettoni magnetici (10 col dorso vuoto, 2 con un’icona ladro), una piccola macchina della polizia, anch’essa con anima metallica, un mazzo di carte cassaforte, 3 dadi e una piccola sirena attivabile con un pulsante.
Il gioco
Il gioco si sviluppa a turni, in ciascuno dei quali sono attivi due dei giocatori seduti attorno al tavolo. Uno ricopre il ruolo del ladro, l’altro quella della polizia. La preparazione del turno consiste nelle seguenti operazioni: il ladro dispone segretamente i gettoni magnetici sulla piccola plancia, indicando i due luoghi (sui 12 possibili) in cui stanno effettivamente avvenendo i furti; poi prende 6 carte cassaforte, i 3 dadi, mentre il poliziotto prende il tabellone e il suo supporto, li allinea, pone la piccola macchina della polizia al centro del tabellone (in corrispondenza del magnete), prende anche la mappa preparata dal ladro e la sirena.
Il turno si svolge in tempo reale, con il ladro che cerca di scassinare le casseforti (riproducendone la combinazione col lancio dei dadi: ogni valore corrispondente ad uno dei numeri della combinazione viene messo sulla carta ad indicare l’avvenuta decodifica), mentre la polizia esplora la città (facendo correre la piccola automobile, muovendo il tabellone superiore sul supporto che, vi ricordo, contiene un magnete che tiene ferma sul posto la volante). Il gioco si ferma tutte le volte che la polizia arriva su uno dei possibili siti: il poliziotto suona la sirena e il ladro deve interrompere la sua attività per tutta la durata della sirena, mentre l’avversario gira il gettone magnetico per vedere se ha trovato un ladro.
Il turno può finire in due modi: o viene scoperto il secondo ladro, e allora il giocatore poliziotto prende tutte le sei carte cassaforte (anche quelle già scassinate) oppure, subito dopo aver scassinato una cassaforte, il ladro decide di fermarsi, appropriandosi delle carte cassaforte scassinate e lasciando quelle ancora chiuse alla polizia.
Il gioco termina quando tutti i giocatori hanno ricoperto per due volte entrambi i ruoli. Il giocatore con più carte è il vincitore.
Le impressioni
Nonostante i materiali abbastanza semplici, la trovata della volante che sfreccia fra le strade della città ha un potere magnetico su piccoli e grandi: insieme a Klondike, è al momento uno dei titoli più richiesti dai bimbi di casa. La sirena è un plusvalore che aiuta a calarsi nell’atmosfera di gioco.
La valenza educativa del gioco è molteplice: aiuta a sviluppare la coordinazione mano-occhio, imponendo di eseguire movimenti invertiti (per far andare a destra la macchina dovete spostare la plancia a sinistra!), obbliga a mantenere il livello di attenzione elevato anche durante lo svolgimento di un compito (se suona la sirena il ladro si deve fermare) e, conseguentemente, a prendere decisioni rapide riguardanti soluzioni di compromesso fra rischio e beneficio.
Per i bambini il coinvolgimento è elevato, così come il divertimento. Per gli adulti, il fascino del gioco è molto breve, e ben presto si rivela più simpatico da vedere che non da giocare; in genere, non c’è equilibrio fra le capacità di un adulto e quelle di un bambino, che risulta lievemente svantaggiato. L’età consigliata indicata sulla scatola è corretta: sotto i 6 anni sia il movimento della plancia città che il lancio frenetico dei dadi sono eseguibili con difficoltà.
In conclusione si tratta di un ottimo strumento di attività e intrattenimento per i bambini, non particolarmente avvincente per grandi e “rischioso” per gruppi misti.
Bello….
Ma anche noioso