Lo avrete già notato: la frequenza degli articoli sul blog sta subendo una battuta d’arresto, dopo il frenetico periodo precedente la fiera di Essen. Molto semplicemente, stiamo provando i giochi che andranno a comporre il numero 30 della rivista, che sarà completamente dedicato alle nostre prime impressioni su una selezione dei giochi presentati allo SPIEL14 e a Lucca Comics & Games 2014.

Tuttavia, per non interrompere del tutto la comunicazione “informale” con voi lettori, e per mantenere viva un po’ di curiosità, cercherò di fare un breve resoconto fotografato di cosa stiamo provando. Qui trovate i giochi provati la settimana scorsa…

 

Settimana dal 2/11 al 8/11

 

Crazy CircusCrazy Circus di Dominique Ehrhard (GameWorks, 2014): ristampa di MA NI KI / Jungle Smart (2002), si tratta di un puzzle in tempo reale in cui i giocatori cercano contemporaneamente una sequenza di comandi che permettano, partendo da una configurazione iniziale, di arrivare ad una nuova disposizione indicata su una carta obiettivo (classe di giochi il cui capostipite inarrivabile resta tuttora Ricochet Robots di Alex Randolph). Il tema (animali da circo e domatori), i materiali e la ridotta dimensione dello spazio delle scelte rendono Crazy Circus adatto ad un pubblico giovanissimo (che scoprirete essere estremamente competitivo!). L’aggiunta componente di coordinazione occhio/voce (le istruzioni sono impartiti come un’unica parola composta da sillabe, a cui corrispondono i comandi atomici) lo rende sufficientemente interessante anche per gli adulti. Buoni i materiali, anche se non appariscenti come nelle precedenti edizioni: questo ha permesso di ridurre sia l’ingombro della scatola che i costi al pubblico. Vale la pena ricordare che,come spesso capita in questi giochi, ci sono persone naturalmente portate e altre invece negate, che si annoieranno inevitabilmente, perché tagliate automaticamente fuori dalla partita.

 

Star RealmsStarRealms di Robert Dougherty, Darwin Kastle (White Wizard Games, 2014): gioco di deckbuilding, i cui autori sono stati campioni del circolo professionale di Magic: The Gathering. Progettato appositamente per due giocatori (ma acquistando più scatole è possibile giocarlo anche in modalità multigiocatore) e costruito sulla falsariga della famiglia degli Ascension, di cui Robert Dougherty è coautore, Star Realms è un gioco rapido, estremamente semplice (ci sono solo due tipi di carte che possono essere acquistati) ma non per questo poco profondo. Grazie alla complicità del formato 1 contro 1, il gioco introduce una componente di combattimento fra i giocatori, cercando di riproporre quel tipi di azione che era caratteristica dei giochi collezionabili (non a caso, viste le origini degli autori). La rigiocabilità è garantita dalla struttura variabile delle carte disponibili (rivelate da un mazzo di carte mescolato, e non tutte disponibili sempre come in Dominion) e dalle continue espansioni. Limitato il costo (circa 15 euro per il gioco base, fatto di 128 carte; circa 4 euro l’una le espansioni, fatte di 12 carte).
Siete curiosi di provarlo il prima possibile? Ne esiste una versione digitale, per Mac e Windows (scaricabili qui), così come per Android e iOS (acquistabili nei rispettivi mercati); conoscendo il tipo di gioco, c’è caso che siano preferibili come ergonomia alla versione “cartacea”.

 

PanthalosPanthalos di Bernd Eisenstein (Iron Games, 2014): gioco che sfrutta il classico piazzamento lavoratori, ma introduce così tante variazioni da meritare sicuramente almeno una prova. I dadi che vedete sono proprio i lavoratori: il numero visibile è il loro livello di abilità, che a volte rende più efficienti le azioni selezionate, in altri casi è una condizione necessaria per accedere a determinati “spazi” azione. Non solo; i vostri lavoratori si affaticano a svolgere i compiti che gli avete assegnato: quindi il turno successivo si riposeranno alle terme (che potete vedere in basso a sinistra). Gestiteli accuratamente, anche perché alcune azioni ne richiedono una coppia. Un altro elemento chiave sono i dischi azione, che servono per garantirsi dei bonus (restando immobilizzati sulla plancia) e per riutilizzare le tessere acquisite precedentemente. Attenti, ne avete a disposizione un numero limitato! Ancora, un elemento chiave sono i titani (esseri ultraterreni, ciascuno legato ad uno dei 4 elementi), unica risorsa non pubblica dei giocatori, utilizzata per combattere le creature infernali provenienti dalla cripta, ma anche per sfidare (in una sorta di asta al rilancio, vincolata ad un solo elemento) gli avversari: sono una delle maggiori fonti di punti vittoria. Dulcis in fundo, due criteri di fine gioco, con modalità estremamente diverse di valutare i punti vittoria finali. Insomma, un sacco di novità, che si integrano senza appesantire eccessivamente il gioco.

 

Doodle CityDoodleCity di Eilif Svensson, Kristian Amundsen Østby (Aporta Games, 2014): gioco carta e penna guidato dal lancio di dadi (ricade nella famiglia di Qwixx, Mosaix, Wurfel Bingo). Nella piccola scatola troviamo 8 dadi (uno blu e 7 bianchi) e un blocchetto di fogli che ritraggono una città. Scopo del gioco è creare una rete di strade che connetta i vari quartieri, in modo da massimizzare il punteggio. Il gioco si svolge a turni, in cui il giocatore attivo tira il dado blu e tanti dadi bianchi quanti sono i giocatori più uno. Quindi i giocatori a turno disegnano un pezzo di strada (in una delle 6 possibili configurazioni) nel quadrato identificato sulla colonna dal dado blu, e sulla riga da uno dei dadi bianchi, che viene eliminato dalle scelte possibili per i giocatori successivi. A seconda della casella utilizzata, vengono attribuiti punti vittoria subito (alberghi, negozi) o si costruisce un bonus finale. Su ogni casella si può disegnare una volta sola; se non si è in grado di asfaltare nessuno dei quadretti, si salta il turno e si abbatte un albero. Il gioco finisce alla fine del turno in cui un giocatore ha abbattuto tutti i propri alberi, oppure se un giocatore ha costruito un albergo o un negozio del valore limite indicato sulla scheda.

 

Time MastersTimeMasters di Pierre-Emmanuel Legrain (MushrooM Games, 2014): gioco di deckbuilding dall’impianto classico, che vede dei maghi sfidarsi in un torneo. I giocatori devono gestire il loro Ke (analogo al mana di altri famosi giochi) per lanciare incantesimi e acquistare nuove carte. Tre i diversi tipi di carte: gli incantesimi veri e propri, le concentrazioni (che aiutano a recuperare il Ke) e i timer, che permettono di immagazzinare gli incantesimi (dopo averne pagato il costo di lancio) per combinarli con altri nei turni successivi. Rispetto al capostipite della serie, Dominion, ecco le principali differenze: i punti vittoria sono associati a tutte le carte e non sono vincolati a specifiche carte inerti; le carte non giocate vengono conservate da un turno al successivo; le carte acquistate vengono aggiunte alla propria mano e non al mazzo degli scarti; le carte acquistabili sono raggruppate in livelli ma mescolate fra loro (non c’è quindi controllo totale su quali carte è possibile aggiungere al propro mazzo); molte delle carte sono aggressive nei confronti degli avversari, aggiungendo una componente non trascurabile di interazione “cattiva”.
Siete curiosi di provarlo? Time Masters può essere giocato gratuitamente online su Board Game Arena.

 

RoboRamaRoboRama di Dennis Kirps, Gérard Pierson, Patrick Zuidhof (PLAYthisONE, 2014): gioco astratto di corsa che ricorda il classico Halma (versione a 4 giocatori della Dama Cinese). Scopo del gioco è far attraversare ai propri robot la plancia, portandoli per primi nelle 4 posizioni di angolo opposte a quelle di partenza. Il movimento dei robot è regolato da tessere che indicano il numero esatto di passi (in orizzontale o in verticale) che devono essere fatti da uno dei propri robot, considerando che gli automi avversari sono ostacoli insormontabili. Ciascuna delle tessere può essere utilizzata solo se è attiva; la casella su cui si ferma il robot dopo il suo movimento  indica la tessera che può essere riattivata e quindi riutilizzata in un turno successivo. Il gioco prevede più versioni (o varianti) che includono abilità speciali connesse a ciascuna delle tessere e utilizzabili una sola volta. Una delle varianti abbandona lo status di gioco ad informazione completa, introducendo un pezzo ulteriore (il ChaosBot) che viene manipolato dai giocatori durante il loro turno, utilizzando delle carte distribuite all’inizio del gioco e mantenute segrete per tutta la sua durata.