Per la prima partita a Zombicide ho evitato gli scenari nel libretto base che erano l’unica cosa che veramente non mi ispirava del gioco e ho scelto online il C29.

Il nostro obiettivo era quello di prendere almeno 5 cariche di esplosivo e un detonatore all’altro capo del quartiere e poi tornare indietro imbottendo di esplosivo ogni stanza dell’edificio centrale e una stanza dell’edificio accanto alla casa da cui partivamo, per poi farli saltare e scappare. Colti da attacco di lungimiranza impostiamo una strategia prima ancora di aver sperimentato sul campo le regole: sfonderemo subito le porte dell’edificio centrale in modo da prepararci una via di fuga più rapida al ritorno. Una volta scoperto che aprire una porta riempiremmo di zombie tutto l’edificio tentenniamo un attimo, poco sicuri delle padelle che qualcuno di noi impugna come armamento, per poi tornare sull’idea con maggiore convinzione pensando che aprendo adesso gli edifici depositeremo solo i pochi zombi tipici del livello blu a cui siamo piuttosto delle torme che avremmo dovuto piazzare al ritorno.

Parte quindi Enrico Grimaldello che col suo piede di porco può farci uscire da casa senza far rumore (non che questo avrebbe contato molto, col senno di poi) seguito dagli altri. Ognuno di noi cerca subito in casa un’arma migliore e spesso la trova. Alessandro Lapattinatrice trova anche il tempo di ottenere una seconda pistola da Enrico per ottimizzare la sua potenza di fuoco con una doppia arma identica. Gli unici sfortunati sono gli ultimi 2. Sergio Trovosolospazzatura fa infatti apparire uno zombie con la sua ultima mossa proprio nell’atrio dove sono tutti riuniti, pronto ad azzannare qualcuno per dare il via alle danze. Io sono l’ultimo a giocare e unico a poter rimediare alla situazione ma sono armato di padella. Il mio Fabrizio Svicolone cerca immediatamente un arma migliore ma riesce solo a far apparire un altro zombie. Non mi scompongo e aiutato dalla mia abilità “inafferrabile” abbandono lo zombie nella stanza e passo nell’atrio con gli altri. Vorrei svicolare direttamente fuori ma i miei compagni mi implorano di liberarli dalla putrida creatura. Faccio presente che dovrei far 6 lanciando un unico dado per riuscirci con la mia padella. Assolutamente impensabile per la mia tipica fortuna. Insistono così tanto che schiocco una padellata e… SBANG. Azz. Acciaio Inox eh. Sei. Pericolo rimosso. Enrico mi consiglia di telefonare a casa per appurare se mia moglie ci sta dando dentro con un ballerino di Flamenco per bilanciare la mia fortuna al gioco.

Nel secondo turno incitiamo Ale Lapattinatrice a pattinare avanti sul lato destro dell’edificio centrale per rimuovere qualche zombie e attirare tutti gli altri da quella parte. E ci riesce benissimo. Quelle due pistole che sparano a ripetizione creeranno per tutta la partita cumuli di segnalini rumore ovunque Lapattinatrice si muoverà. Alla fine del secondo turno si ripresenta una situazione simile al primo: Sergio trova solo carne in scatola mentre io un bel mirino telescopico da applicare sulla mia micidiale padella. Ancora sono nella situazione di doverla pure sperimentare e… SBANG. Altro sei. Cambio il mio nomignolo in Erpadella e penso seriamente di chiamare un attimo a casa…

La realizzazione del piano si rivela anche migliore del previsto permettendoci di toglierci dalla vista degli zombie che cominciano ad apparire dalle uscite percorrendo l’edificio centrale mentre lo disinfestiamo. Tutti quindi, compresi i due ciccioni impossibili da eliminare con le nostre armi attuali apparsi dall’altra parte della città, tendono a sciamare contro Alessandro… o contro Riccardo Vogliofareilpoliziotto che invece che scappare con noi preferisce usare la sua doppietta per eliminare gli zombi che ci inseguono.  Il caso però vuole che un cospicuo numero di zombi entri nel quartiere proprio dallo spazio adiacente a Riccardo che si trova accerchiato da 3 morti di fame all’inizio del suo turno. Gli consiglio di usare tutte le sue quattro azioni per ritirarsi di uno spazio, procrastinando al turno dopo il problema, quando qualcuno potrà correre in suo aiuto ma il suo spirito indomito, fiducioso del consueto favore dei dadi, decide di affrontarli con un colpo di doppietta. Un morto. Farebbe ancora in tempo a scappare ma decide invece di mulinare l’accetta. Che manca. Ricarica quindi la doppietta e spara… al vento. Quando la pattinatrice arriva sul luogo e elimina gli zombi di Riccardo trova solo una macchia di sangue sulla tessera. Purtroppo Zombicide procede la possibilità dell’eliminazione di un giocatore dal tavolo e quindi Riccardo per il resto della partita può solo sottrarci le rimanenti patatine e assistere alla nostra epopea con consigli dall’oltretomba. Qualcuno di noi dice di averlo incontrato al ritorno invece un pò più dimagrito e avergli regalato una seconda morte.

Noi nel frattempo proseguiamo col nostro piano perfetto e mentre gli zombie ciccioni inseguono Ale sulla destra del tabellone noi svicoliamo fuori a sinistra passando inosservati alla sinistra del magazzino di C4, lo aggiriamo, ne scardiniamo la porta, rimuovendo quel paio di zombie apparsi con le nostre modeste armi. All’interno del magazzino mettiamo insieme una Molotov con la tanica di benzina trovata da Enrico e la bottiglia vuota recuperata da Sergio fra un cibo in scatola e l’altro, troviamo un paio di armi decenti fra cui una sempre utile motosega e ci carichiamo (Enrico e io) di panetti di esplosivo fino a saturarci la scheda e del detonatore (Sergio). Da questo punto in poi ci dividiamo in sacrificabili e non-sacrificabili (quelli che portano l’equipaggiamento) stabilendo che i secondi non dovranno mai fare azioni rischiose.

Ne seguono un paio di turni dibattutissimi dove solo una perfetta pianificazione ci ha portato senza grossi rischi a liberarci in poco tempo di 2 corridori, 2 ciccioni e mezza dozzina di deambulanti, sfondando al contempo la porta a destra dell’edificio centrale. Dove io, quasi inutile in combattimento piazzo pure la prima carica. Entriamo tutti nell’edificio ripulito dai ciccioni tramite la molotov di Enrico, finiamo di piazzare le cariche, anche affidandoci ai veloci pattini di Alessandro per collocare quella più lontana prima che entri nell’edificio un nugolo di camminatori e cominciamo le pulizie di primavera. Scappiamo dalle porte centrali mentre gli zombi ci inseguono entrando dalle altre due porte. Sergio attiva il detonatore e… BUMBUM. Piazza pulita. Partita praticamente finita. E’ incredibile come in tutta questa narrazione solo ora sono obbligato a fare menzione di Samuele PossogiocareconAmy? che in realtà era colei che ci liberava la strada saltabeccando qua e là tramite il suo spostamento gratuito e il suo shotgun, che ha collocato la carica nell’ultimo edificio rifugiandosi poi in cantina mentre Trovosolospazzatura faceva saltare pure quello e ci raggiungeva all’uscita abbandonandola al suo destino. Uno spinoff poi narra che è riuscita comunque a svignarsela riemergendo dai ruderi dell’edificio crollato.

Zombicide è stato bello quanto mi aspettavo e mi sono quasi pentito di non averlo comprato al tempo solo perché gli scenari non mi parevano per niente ben congegnati. Chissà se il merito della buona riuscita della storia è in realtà da attribuire alla bontà dello scenario…