Un paio di settimane fa vi ho presentato l’unboxing di questo gioco di gestione risorse. Ora vi descrivo in breve cosa aspettarvi durante una partita.
Il gioco in breve
Nel gioco gestiremo una… compagnia di artigiani, che viaggiano su un carrozzone, reclutati e coordinati da un architetto di cui voi fate le veci con lo scopo di acquisire prestigio agli occhi dei nobili fino ad arrivare ad ottenere l’onore di costruire il castello della regina. Per farlo dovrete viaggiare di città in città e costruire qualcosa di non precisato ma che richiede la presenza di artigiani specifici diversi per ogni insediamento. I punti prestigio ottenuti potranno essere usati per salire di uno o più gradini (ognuno richiede un ammontare diverso di punti per essere raggiunto) in un apposito tracciato e/o convertire in “bond” da convertire in soldi tramite l’azione “cambiavaluta”. I soldi servono per assoldare nuovi artigiani per la propria carovana e pagare il soggiorno in taverna a quelli già in proprio possesso per aumentare il numero di volte che si metteranno a vostra disposizione prima di abbandonare la carovana soddisfatti dei successi ottenuti. Il gioco è un susseguirsi di azioni da scegliersi con un meccanismo molto simile alla conosciutissima rondella di Gerdts, dove le azioni possibili sono poste sulle punte di una stella a 6 punte posseduta da ogni giocatore e dovranno essere compiute in senso orario saltando al massimo 2 azioni alla volta. Le azioni sono: usa gli artigiani per far soldi (pochi), assolda artigiani (più spendi più a lungo resteranno con te), converti bond in soldi (o moltiplica la quantità futura di bond che puoi cambiare in soldi con una singola azione), muovi la carovana verso una nuova cittadina (spendendo progressivamente sempre più soldi se ti muovi di più di uno spazio), fai soggiornare in taverna i tuoi artigiani e, infine, costruisci qualcosa. Turno dopo turno non farete altro che ciò, spesso saltando ben pochi spazi nella sequenza delle azioni, visto che vi risulteranno tutte utili(tranne l’usare gli artigiani per fare direttamente soldi, basandomi sulla mia scarsissima esperienza).
Artigiani, lunatici lavoratori
Al centro del gioco ci sono gli artigiani, rappresentati su tessere esagonali da incastrare fra le punte della vostra stella, che ruoteranno di un lato ogni volta che li farete lavorare ad un progetto. Queste vostre risorse umane hanno un valore stampato su ogni angolo dell’esagono che rappresenta il prestigio che porteranno alle vostre opere se fatti lavorare. Lo spigolo in contatto con la parte interna della vostra stella mostrerà il valore da usare nel momento in cui verrà utilizzato (da sommare a quello di tutti i vostri artigiani posseduti, anche se non richiesti esplicitamente dalla città dove la vostra carovana stazione), dopodiché la tessera sarà ruotata di 60° o “liberata da impegni” se è arrivata… alla fine del suo contratto, della sua pazienza o di ciò che questa cosa rappresenta. La somma di tutti i valori mostrati dai vostri artigiani rappresenta il quantitativo di prestigio ottenuto se utilizzati per il lavoro di costruzione. Sarà premura dei giocatori cercare di utilizzare più volte gli spigoli più proficui (i valori vanno da uno a sei, in maniera per niente ordinata e in modo molto vario da tessera a tessera, con alcune più forti di altre) tramite il riposo in taverna.
Otre a questi valori gli artigiani hanno anche un valore secondario sempre identico che rappresenta il prestigio guadagnato se utilizzato per un lavoro di routine, azione eseguibile anche senza rispettare i requisiti della città dove la carovana staziona sempre tramite l’icona di costruzione, che va da 1 a 3 (quelli da 3 sono parecchio forti, soprattutto se ne reclutate più d’uno per poi fare lavori di routine a raffica).
Un terzo valore può essere presente a rappresentare la incrementata capacità dell’artigiano di ottenere direttamente soldi tramite l’apposita azione (che però mi è parsa molto debole: nessuno nella partita fatta l’ha mai utilizzata, in effetti).
Conclusioni
Il gioco non presenta una gran varietà di strategie. Sembra svilupparsi e ripetersi sempre alla stessa maniera: assolda, costruisci, vendi bond, usa ciò che ottiene per comprare nuovi artigiani e così via in un percorso di crescita da cui i giocatori non possono evadere con strategie alternative che non siano la propensione ai lavori di routine. All’inizio il gioco pare anche lento nell’attesa delle mosse altrui, finché i giocatori non acquisiscono degli automatismi di scelta che rendono il loro turno rapidissimo e rallentato solo al momento della scelta di nuovi artigiani o per i conteggi dei punti prestigio guadagnati dall’azione di costruzione. La prima partita è andata via piacevole e non rifiuterei la seconda per giocare con una piena coscienza di tutto ciò che mi aspetta. Anche perché non inserendo giocatori nuovi un’oretta dovrebbe bastare. Non credo sentirei poi la necessità di giocarci ancora.