“Qin” di Reiner Knizia (Eggertspiele, Pegasus Spiele, R&R Games, 2012): finalmente nel 2012 Reiner Knizia torna a fare quello che gli riesce meglio, ovvero un breve gioco di piazzamento tessere, astratto, basato su una mano di  tessere pescate casualmente (6 tipi di tessere, 3 colori di gioco) e la creazione di gruppi di elementi dello stesso colore sufficientemente estesi. Il criterio di vittoria è molto semplice: riuscire a piazzare sul tabellone per primi tutte le proprie pagode, ovvero dei segnalini influenza che vengono piazzati su regioni sufficientemente estese (in numero variabile di 1 o 2, in base alla loro dimensione) e sui paesi, zone di tabellone non edificabili che sono controllati dal giocatore con il maggior numero di pagode sui territori confinanti. Il gioco è molto semplice (le regole stanno in due paginette), ma non è banale: siamo nel range di impegno, compessità e aleatorietà di Kindom Builder.

Il gioco riprende, alleggerendoli, alcuni degli elementi di alcuni grandi successi dell’autore (Einfach Genial, Samurai, Tigris & Euphrates), permettendo interazione conflittuale fra i giocatori non solo sui villaggi, ma anche attraverso la “fusione” fra regioni dello stesso colore, con perdita dell’influenza da parte del giocatore che controlla la regione meno estesa.

Qin: espansioneAllo Spiel 2013 la Eggertspiel ha proposto un tabellone aggiuntivo (Qin: Toad and Dragon Turtle Game Boards) con due mappe che non alterano minimamente le regole del gioco, sfruttando solo la nuova disposizione dei punti di partenza e degli ostacoli per fornire nuove esperienze di gioco: una delle due mappe ha 6 punti di partenza (anziché i canonici 3) distribuiti uniformemente sul bordo del tabellone, anche i villaggi sono distribuiti uniformemente, e hanno tutti un numero limitato di accessi (2 o 3 invece che 3 o 4 come succedeva nelle mappe originali). La seconda mappa èancora più ardita: i 3 punti di partenza sono raggruppati in un angolo e il tabellone è diviso a metà da una catena muntuosa, obbligando ad un sviluppo tortuoso attorno all’ostacolo centrale.

Per gli amanti delle trasposizioni digitali vi segnalamo che esiste una versione di Qin per iOS, mentre ne potete trovare una breve recensione sul numero 19 di ILSA.