“Powerboats” di Corné van Moorsel (Cwali, 2008): il gioco si propone di simulare una serie di regate di natanti fuoribordo in un paesaggio lagunare. Buoni i materiali: una plancia componibile, piccoli motoscafi di plastica e una manciati di affascinanti dadi a 3 facce.
Il punto di forza nella simulazione dell tema delle regate sta nell’introduzione di un innovativo sistema di gestione dei dadi che si propone di riprodurre l’inerzia tipica dei natanti sull’acqua. Ad ogni turno è possibile variare di (al più) una sola unità il numero di dadi che determina lo spostamento del motoscafo. Inoltre è lasciata facoltà al giocatore di rilanciare un qualsiasi numero di dadi utilizzati al turno precedente, oppure di mantenere il loro precedente valore. Il risultato è un giusto compromesso fra la pianificazione a lungo termine (a velocità costante) e l’azzardo di rilanciare i dadi quando è necessario.
Il difetto principale? La durata di una partita (giocata su tre manches), che in più di 4 giocatori dura tranquillamente più di 90 minuti, e il sistema di punteggio, che sortisce l’effetto desiderato di mantenere viva la tensione fine alla fine della gara, al costo di annullare sostanzialmente il contributo del primo terzo della partita.
Potete leggere una estesa recensione di Powerboats sul numero 8 di ILSA.