“Pitchcar” di Jean du Poël (Goldsieber Spiele, Ferti, distribuito in Italia da Uplay.it Edizioni, 1995): sottocategoria dei giochi di destrezza, i giochi di “finger flicking” (quelli in cui si deve spostare i pezzi colpendoli cun una schicchera data con un dito) hanno alcuni nobilissimi rappresentanti. Fra questi il “Crockinole” è quello attestato più in alto nella classifica di Boardgamegeek, ma sicuramente quello più immediato è proprio Pitchcar.
Pitchcar ricostruisce in modo trasportabile l’intramontabile pista delle biglie (o meglio, la ancora più antica corsa dei tappi a corona su un tracciato delimitato con lo scotch da pacchi), che è impressa nei ricordi delle estati infantili che tutti si portano dentro. Una serie di pezzi curvi e dritti (fatti di materiale vegetale pressato e laminati da un lato) collegabili con incastri tipo puzzle e muniti di guard rail da un lato, dei dischi di legno e un regolamento di mezza pagina costituiscono il materiale che troverete nella pesante scatola.
Assemblata la pista, il divertimento si libera a partire dal giro di qualificazione, proseguendo nella gara (che si compone di tre giri) e, perché no, nello svolgere un intero campionato con punteggi parziali per ciascun circuito. Grande il divertimento, non trascurabile il costo, perfettibile l’implementazione: evitate di giocare con gente troppo competitiva e “precisina”, perché li sentirete continuamente lamentarsi del non perfetto allineamento degli incastri che ha causato una deviazione indesiderata della traiettoria del bolide.
Il successo del gioco si misura, ovviamente, nel numero di espansioni pubblicate: Pitchcar annovera due versioni (normale e mini, in scala quasi dimezzata, per esaltarne la portabilità e ridurne il prezzo, a scapito della giocabilità) e ben cinque espansioni, che aggiungono ai pezzi base salti, incroci, chicanes, lunghi rettilinei liscissimi, percorsi soprelevati. Se avete a disposizione un piccolo capitale da investire, potete comprare molteplici copie di ciascuna scatola per sfidarvi sui tracciati della formula uno, rimappati per voi dall’editore e disponibili sul suo sito.