“Pergamon” di Stefan Dorra e Ralf zur Linde (Eggertspiele, Gryphon Games, IELLO, 2011): gioco incentrato sulla raccolta di set, breve, semplice e con una buona aderenza fra tema e meccaniche. La meccanica alla base è un classico di molti giochi da tavolo, ma la sua reinterpretazione in questo titolo donano sufficiente freschezza al tutto.

Sfruttando l’idea dell’aercheologia, infatti, ogni tessera contiene due “mezzi reperti”. Scopo dei giocatori è creare esibizioni di reperti interi, ovvero catene di tessere i cui soggetti si combinano come tessere di un puzzle a formare “strisce” di figure integre. Il gioco su svolge su dodici turni, ma la valutazione viene fatta soltanto in quattro di essi, esaltando la componente di temporizzazione (anche perché ogni nuova mostra che viene allestita rende meno interessanti e meno remunerative le mostre meno “ricche” eventualmente già presenti nel museo).Ad arricchire il tutto un meccanismo di piazzamento su una scala lineare che determina in un colpo solo l’ordine di turno, l’accessibilità alle tessere dei reperti (ogni “gradino” della scala permette di “scavare” soltanto in un sottoinsieme dei siti archeologici disponibili)  e l’approvvigionamento delle risorse economiche necessarie per scavare e allestire le mostre. Il tutto con un meccanismo di gestione del rischio, in quanto solo una indicazione approssimativa della quantità totale dei fondi distribuiti nel turno è disponibile durante la fase di piazzamento.

Contenuta la durata, che si aggira sui 45-60 minuti. Se vi piace il gioco online, potete giocare Pergamon (a turni) su Yucata.