Ancora una volta mi permetto di ripetervi che, benché spesso gonfie di profonde e interessanti argomentazioni, i pezzi che scrivo su questo blog non sono vere e proprie recensioni ma, come le chiamo e le archivio io, “riflessioni” su giochi scaturite dalle più recenti partite al gioco di turno. Spessissimo riguardano addirittura la prima partita fatta. Anche le conclusioni, quando ci sono, non sono definitive ma in attesa di conferme. Anche se talvolta le conferme me le aspetto da altri visto che a certi giochi non concedo una seconda partita. Questo Panamax probabilmente è uno di quei giochi.

Il gioco in breve

Il gioco consiste sostanzialmente nel caricare merci sulla costa atlantica e spostarle su quella pacifica e viceversa su navi che transitano nel canale di Panama.

Un pool di dadi lanciati ad inizio turno possono essere prelevati sostanzialmente per:
1) selezionare un contratto con un cliente Cinese, Europeo o Americano di costa Est o Ovest a seconda di dove sono collocate le navi dove volete collocare le sue merci e caricare le merci sue o di clienti precedentemente acquisiti su navi in grado di ospitarle (che possono essere della compagnia che dirigete, altrui o neutrali);
2) spostare navi tramite navigazione o chiuse spintonando navi già presenti nelle chiuse del canale se queste fossero di impedimento al transito delle navi che volete spostare.
Non voglio inoltrarmi in una spiegazione più precisa perché non è mia intenzione spiegarvi il gioco ma solo darvi quegli elementi minimi per seguire il mio ragionamento, se voleste.

I giocatori controllano una società di trasporti marittimi di cui hanno un certificato azionario (sui cinque totali) e per cui rispondono al fisco mettendoci soldi propri se la società non è il grado di pagare le tasse (non chiedetemi perché). I nostri soldi infatti, quelli che ci faranno vincere la partita, sono tenuti separati da quelli della società controllata. Le merci scaricate a destinazione (indipendentemente dal fatto che le abbiamo trasportate noi o altri) faranno guadagnare alla nostra società dei soldi, che gli serviranno per pagare le tasse, comprare eventualmente nuove navi e, se i soldi bastano per pagare i dividendi alle persone fisiche (giocatori) che ne possiedono azioni. Quando le navi della nostra società invece arrivano a destinazione noi abbiamo la possibilità di ottenere bonus che migliorano il lavoro di carico e movimentazione merci oppure di intascare direttamente noi dei soldi (anche qui non se ne capisce il principio).

Come si giocaPanamax 2

L’istinto naturale del giocatore alla prima partita (cioè mio, del mio omonimo e dei due Luca ieri sera) è quello semplicemente di movimentare il meglio possibile le merci.
Ma ciò, oltre a non essere particolarmente divertente, non è neanche particolarmente utile, visto che caricare e spostare navi è faticoso e l’incasso lo prende la società e non noi. Il passo successivo è quello quindi di pensare di trarre profitti personali dalle società comprando coi nostri soldi azioni di cui poi ci pagheranno i dividendi per rendere utile tutto quel movimento di merci. Ma i nostri soldi sono pochissimi di partenza e difficilmente incrementabili inizialmente, oltre al fatto che i dividendi verranno pagati solo 3 volte nel gioco (e solo ammettendo che la società che dovrebbe pagarceli abbia abbastanza soldi per farlo). In più le azioni delle società non salgono di valore se la ditta a cui sono intestate fa un buon lavoro, ma solo comprando sue azioni o se lo si fa artificialmente con una apposita azione non facilmente ottenibile.
Il modo di giocare Panamax più “normale”, dove ognuno carica le proprie navi e cerca di farle arrivare il più frequentemente possibile dall’altra parte, quindi è anche probabilmente quello sbagliato. Infatti nessuno ha tratto reale soddisfazione dalla partita di ieri sera e questo gioco sembra destinato a languire nell’armadio.
Avendo però il gioco i suoi estimatori a fine serata è scattato un brainstorming per capire come andrebbe invece giocato il gioco, da cui non sono scaturite grandi idee, convincendo qualcuno a fare scelte diverse da quelle fatte. Questo fatto mi ha reso il gioco a questo punto interessante come un enigma in attesa di essere risolto. Al punto di avermi quasi fatto venir voglia di giocarci ancora (idea che vi assicuro era ben lungi da me e dagli altri anche solo a metà della partita) per sperimentare. Tutto ciò che segue sono elucubrazioni che potrebbero non avere senso ma che sarebbero la base della mia prossima partita che mai avverrà, nella speranza magari che qualcuno di voi lettori le confermi o le smentisca in base alla sua esperienza. O che le provi riportandomene i risultati. O che, nella mia stessa situazione, si unisca al brainstorming.

I bollini delle varie nazioni

Durante il gioco ogni volta che caricate tutte le merci previste da un contratto con una determinata nazione prendete un bollino identificativo della nazione e lo ponete su una vostra plancetta. Altri bollini li otterrete se caricate alcune merci sull’impianto ferroviario (che è in realtà un meccanismo per sancire un ordine di turno e regolare le priorità di scelta di questi bollini). Questi bollini, oltre a dare bonus vari e talvolta permettervi di comprare azioni hanno un effetto, che a prima vista pare secondario, non proprio trascurabile. Vi fanno intascare dei soldi ogni qualvolta muovete una nave militare della nazione corrispondente (le navi militari sono navi che non potendo caricare merci apparivano in prima istanza apparentemente inutili). Siccome quei soldi finiscono direttamente nelle nostre tasche mi è venuta la sensazione che il realtà il gioco possa girare intorno alle 4 navi militari e che il nostro intento debba essere in realtà quello di usare i movimenti il più possibile per spostare le navi militari, possibilmente usandole per spingere navi nostre lungo il canale.
Con questo nuovo concetto di convenienza converrebbe prendere contratti che propongono una sola merce da caricare, più facili da adempiere per farsi regalare il bollino nazionale, quando invece prima pareva più interessante avere la possibilità di avere più merci da caricare.

In fondo i bollini nazionali ce li danno anche se carichiamo le merci dei contratti sulle navi altrui a caricare navi “a katso” è sicuramente più facile che cercare di caricare soprattutto le nostre, visto che il gioco ci mette pure il limite di un solo caricamento merce per nave a mossa. I soldi per pagare tasse e dividendi arrivano poi dalle merci arrivate a destinazione, mica dalle navi arrivate! Una volta che seguendo questo concetto tutti si disinteressano alla proprietà della nave su cui le merci sono caricate il gioco dovrebbe cambiare di senso e il concetto di “che nave mi conviene spostare” diventerebbe più fumoso e più si presterebbe a giochetti vari.

Le tasse

Se i punti arrivano soprattutto dalle navi e dai dividendi (magari di azioni altrui) che senso ha allora sbattersi a caricare e movimentare più merci possibili? La risposta non sta in una convenienza ma in realtà in un obbligo: ogni giocatore ha 9 dadi che rappresentano merci che pagano tasse se non sono state consegnate entro il turno. I dadi consegnati il turno prima che non vengono convertiti in container per navi tramite un contratto fanno pagare ben 5 soldi di tasse. Quelli convertiti ma non caricati, o caricati in una nave che ancora non si è mossa dalla zona di carico ne pagano 4. Le altre posizioni del tabellone dove possono essere le merci hanno tutte un costo da pagare in tasse. Le nostre società insomma devono movimentare un sacco di merci solo per avere i soldi per pagare le tasse. E noi dobbiamo fargli pagare le tasse. Se i soldi della società non bastano il gioco prevede che i giocatori che dirigano la compagnia ce li mettano di tasca propria. Ma le mosse sono veramente poche ogni turno ed è difficilissimo caricare e consegnare tutti i nostri dadi ogni turno per non pagarle!

L’unica motivazione per concedergli una seconda partita

Ad un certo punto l’illuminazione! Perché non piantare una nave caricata con miei dadi in uno dei laghi interno dove si paga solo 1 di tasse e non lasciarla lì a fare muffa? Al costo di pochi soldi a turno mi leverei molti pensieri, liberando mosse da utilizzare per spostare le navi militari!

Certo non è una tattica inaffondabile, visto che gli altri giocatori potrebbero utilizzare loro mosse per incanalare la mia nave contro la mia volontà (se scoprissero che sto facendo volontariamente la cosa), ma male che vada otterrei delle mosse in regalo…

Chissà se una partita giocata pienamente sui bollini e sulle navi militari funzionerebbe…

Nota a margine su una discussione che ha animato la nostra partita

Nel tabellone di Panamax il nord non è verso l’alto del tabellone! Ma la cosa veramente sconvolgente è che non è neanche sul lato opposto come sembrava!!! Perché il canale di Panama, in realtà, ha una direzione nord-sud, non est-ovest! Quando si dice che il gioco è istruttivo eh.