“Legacy: The Testament of Duke The Crecy” di Michiel Justin Elliott Hendriks (Portal Games, IELLO, Pegasus Spiele, 2013): vincitore nel 2009 del  Ducosim Spelontwerp (premio olandese per prototipi) e stampato solo nel 2013 (dopo aver attraversato una serie di vicissitudini editoriali), Legacy è un simpatico gioco di piazzamento lavoratori, gestione della mano, collezione e draft che fa dell’ambientazione il suo punto di forza.

Niente di parrticolarmente innovativo, una durata tutto sommato contenuta, interazione fra i giocatori piuttosto limitata che conferisce una forte sensazione di “puzzle”… le prerogative di un gioco tedesco come ce ne sono tanti. Ciò che lo fa emergere dal gruppo è proprio l’estrema coerenza fra tema e regole, accompagnato da una sottile ironia che strappa più di una volta un sorriso: come capostipite di una famiglia nobiliare (o sedicente tale) dovete organizzare matrimoni e mantenere relazioni con le casate di mezza Europa, preoccupandovi della sorte della vostra stirpe per tre generazioni, organizzando matrimoni e ricevimenti, acquistando cariche politiche e nobiliari, pronti -quando necessario- a rinunciare a parte del vostro prestigio per riuscire a sbarcare il lunario. Vedere crescere il proprio albero genealogico dà grandi soddisfazioni, ma occupa anche molto spazio: per giocarlo in quattro vi servirà una superficie non trascurabile!

Unico appunto: una scatola troppo grande per il materiale che contiene. Disponibile in inglese, francese e tedesco, il gioco presenta testo sia sulle plance che su molte delle carte.