Nonostante una carriera notevole (è uno degli autori di Betrayal at House on the Hill, alcuni Master Set di Heroscape, svariate versioni di Monopoly e Cluedo), Rob Daviau ha raggiunto la notorietà grazie all’invenzione del sistema Legacy: Risk Legacy prima e Pandemic Legacy dopo lo hanno proiettato di diritto fra gli innovatori nel variegato mondo del gioco da tavolo. Risulta quindi plausibile l’interesse per la sua produzione di giochi classici, specie nel caso de Le Montagne della Follia, pubblicato da un editore in vista come IELLO (localizzato per l’Italia da manCalamaro) e ambientato nell’affascinante mondo dei Miti di Cthulhu ideato da H.P. Lovecraft.
Le Montagne della Follia è un titolo cooperativo per 3-5 giocatori, dai 12 anni, della durata di 60-90 minuti, basato su meccaniche di movimento su griglia e gestione della mano che richiede una componente non trascurabile di interpretazione.
Il gioco è contenuto in una scatola quadrata di formato standard.
Al suo interno, mantenuti in ordine da un inserto di plastica termoformata realizzato ad hoc, trovano posto i seguenti materiali:
– 1 plancia di gioco (la Montagna),
– 1 plancia Slitta,
– 11 gettoni Reliquia,
– 5 plance giocatore (fronte/retro),
– 36 tessere incontro (costa, montagna, città, vetta della follia e fuga),
– 6 gettoni Leader,
– 1 dado penalità,
– 1 clessidra,
– 1 miniatura aeroplano,
– 48 carte equipaggiamento,
– 15 carte ferita,
– 11 carte reliquia,
– 66 carte follia (di tre livelli),
– Il regolamento.
I materiali de Le Montagne della Follia sono di buona qualità: tabellone, plance e tessere sono robuste, con finitura liscia e opaca, le carte, di formato standard americano, hanno anch’esse finitura liscia e opaca. Belle e piacevoli al tatto le fiches utilizzate per i gettoni Leader. Buone le illustrazioni, coerenti con il tema e il periodo storico.
Ben organizzato, ricco di illustrazioni ed esempi il regolamento, impaginato in modo arioso.
Se questo unboxing è riuscito ad incuriosirvi e cercate qualche altra informazione su Le Montagne della Follia, potete leggerne una recensione su ILSA#48.