Lux Aeterna (o magari era Lux Æterna, ma non hanno trovato il carattere?) è un’astronave che sta precipitando in un buco nero, e dato che siamo l’unico occupante tocca a noi salvare capra e cavoli. E Lux Aeterna è il nome di questo gioco, nel quale l’autore ha risolto il problema di adattare un gioco multi-giocatore ad essere giocato in solitario semplicemente rendendolo un gioco esclusivamente per una persona.
Abbiamo sei sistemi dell’astronave che inizialmente sono a livello due di riparazione (il dado sulla carta), a livello sette un sistema è riparato (e si attiva un potere speciale benefico), mentre a livello zero collassa (e si attiva un potere speciale malefico). Il lato positivo è che per ogni sistema ci sono altre quattro carte alternative, quindi la longevità è assicurata.
Nel turno di gioco si pescano quattro carte dal mazzo principale, piazzandole intorno alla carta console (in basso a destra) se ne attiverà una come evento (si danneggia qualcosa), una come azione (un potere speciale), una indicherà di quanti spazi ci avviciniamo al buco nero (la carta a sinistra contiene una serie di caselle, il cono è l’astronave, e il parallelepipedo è la posizione di partenza), e l’ultima potrà essere messa nella cache e tornerà nella mano nel turno successivo, assieme alle quattro carte pescate. Tutto qui? Esatto, ma si gioca in un tempo reale, in un tempo prefissato di 15 minuti per il livello facile o 10 per il difficile, e potete usare uno dei video su Youtube che l’autore suggerisce qui come timer. Nota: li ho trovati tutti un po’ troppo rilassati o troppo tecno (atroce quello di Mission Impossible, non per il ritmo, ma perché mi fa pensare a Tom Cruise che salta qua e là), quasi quasi recupero il CD di Space Dealer.
Il fatto che una carta possa essere quindi usata in uno di queste quattro modalità è molto positivo, e rende interessante le scelte che andranno fatte (senza pensare troppo a lungo, naturalmente). Si vince quando si esaurisce il mazzo di pesca, oppure quando non rimangono sistemi da riparare e tre o più sono completamente riparati (e quindi tre o meno sono collassati), mentre si perde quando finisce il tempo oppure collassano quattro o più sistemi.
Gioco una partita sui 15 minuti, con la posizione di partenza consigliata, la partita procede in modo abbastanza tranquillo, ma mi rendo conto che riparare completamente un sistema è abbastanza complesso (i guasti possono essere anche di tre punti, e non ci sono molti modi per fare riparazioni), per la cronaca quando mancano due minuti riesco a riparare completamente le comunicazioni e quindi attivare il suo potere speciale, ma inutilmente dato che pescherei cinque carte quando ne rimangono quattro nel mazzo. in una manciata di secondi eseguo l’ultimo turno e quindi vinco esaurendo il mazzo (tematicamente mi sono venuti a salvare, mentre riparando tre sistemi mi sarei salvato da solo).
Calcolando il punteggio ottengo 17 punti (cinque per la posizione di partenza, più un punto per ogni sistema in riparazione, più sette per un sistema completamente riparato), direi il minimo sindacale (e direi anche che si possono fare molti più punti riuscendo a riparare più sistemi), con la console danneggiata (sono riuscito a disfarmi di tutte le carte Glitch prima che si attivassero, tranne quella che fa girare la carta console e disattiva la cache, e sono tutte carte abbastanza pericolose). E se avessi giocato sui 10 minuti avrei perso (ma le partite successive saranno sicuramente più rapide, dato che conosco già le carte).
Gioco promosso: ci sono scelte interessanti da fare, regole semplici, rapido (al massimo 15 minuti, no?), casualità che interviene solo a comando (quando si attiva un potere che fa rilanciare un dado riparazione) e veste grafica (colori accesi su sfondo nero) che rende bene l’atmosfera asettica e ovattata di un’astronave.
P.S.: Ma con tutto lo spazio a disposizione, ci dovevamo proprio avvicinare così tanto ad un buco nero (per la cronaca, NGC 1277, un mostro da 17 miliardi di masse solari)?