Dopo Ruhrschifffahrt 1769-1890 e Khole & Kolonie, cambiando anche editore, Thomas Spitzer completa la sua trilogia del carbone, con un titolo che per durata, complessità e periodo storico in cui si svolge è sostanzialmente un prequel degli altri due. Haspelknecht (Quined Games, 2015) è un gioco per 2-4 giocatori, dai 12 anni in su, della durata di circa 60-90 minuti, che si sviluppa attorno ad una nuova meccanica di selezione delle azioni e ad un ricco grafo di semplici avanzamenti tecnologici.
Ecco il contenuto della scatola:
– 1 plancia delle stagioni,
– 4 plance personali, che ritraggono la fattoria e l’area mineraria,
– 20 tessere sviluppo,
– 5 tessere di supporto,
– 16 tessere denaro,
– 1 segnalino anno corrente,
– 16 tessere edificio,
– 4 tessere manovale migliorato,
– 4 tessere “minatore e haspleknecht”,
– 3 plance delle risorse,
– 24 segnalini azione,
– 24 segnalini debito,
– 1 sacchetto di stoffa,
– 44 gettoni giocatore (11 per colore),
– 36 gettoni azione (in 3 colori),
– 80 cubi carbone,
– 34 segnalini legno,
– 18 segnalini cibo,
– 18 segnalini acqua,
– 1 indicatore della fase,
– il regolamento (3 libretti in inglese, tedesco e olandese).
I materiali sono nella norma buoni: robusti e ben rifiniti, ma non tutti brillano per ergonomia: molte informazioni sono presenti solo nel regolamento, quando invece avrebbero potuto trovare posto sulla plancia centrale. Come è classico dei giochi di Spitzer, il regolamento non è lineare e richiede molteplici letture per fugare tutti i possibili dubbi.