La Splotter Spellen è uno dei pochi editori (amatoriali) rimasti immuni alla necessità di produrre almeno un gioco l’anno, ritenendo ancora più importante la qualità della quantità (grazie anche al fatto che i suoi membri non sono editori di professione). L’arrivo di un nuovo titolo (cosa che avviene ultimamente ogni 2 o 3 anni) crea sempre grandi aspettative nelle sempre più larghe schiere di fan. Il 2015 ha visto la produzione di Food Chain Magnate (di Jeroen Doumen e Joris Wiersinga), gioco per 2-5 giocatori, dai 14 anni in su, della durata dichiarata di 120-240 minuti, basato su meccaniche di costruzione rete, prelievo e consegna, plancia modulare e un innovativo utilizzo del deck building.
Ecco il contenuto della scatola:
– 20 tessere mappa,
– 8 tessere casa con giardino,
– 8 tessere giardino,
– 16 tessere pubblicità (6 cartelloni, 4 campagne postali, 3 aereoplani e 3 radio),
– 16 tessere “impegnato”,
– 15 tessere ristorante (3 per giocatore),
– 1 plancia ordine di turno,
– 5 tessere ordine di turno,
– 40 segnalini pizza,
– 40 segnalini burger,
– 40 segnalini birra,
– 40 segnalini succo d’arancia,
– 40 segnalini bibita analcolica,
– 6 carte CEO,
– 18 carte riserva della banca,
– 84 carte traguardo,
– 223 carte impiegato,
– banconote di carta (4 tagli),
– 10 menù giocatori/aiuto di gioco (in inglese e tedesco),
– il regolamento (in inglese e tedesco).
Come spesso capita con i giochi della Splotter Spellen, i materiali di Food Chain Magnate non sono ottimali. Le tessere e le fustelle sono robuste ma non particolarmente attraenti. Alcune delle tessere contengono degli errori di stampa (corretti nelle edizioni successive) e comunque risultano in alcuni casi di difficile lettura per le dimensioni relative delle tessere e degli oggetti che devono ospitare. Le banconote sono stampate su un solo lato, su ruvida carta comune. Le carte, di dimensione europea, sono con finitura liscia ed opaca, e lo stile delle illustrazioni bene si amalgama sia col tema che col periodo in cui il gioco è ambientato. Buono il regolamento, non sempre chiarissimo ma impaginato in modo arioso e con un numero sufficiente di esempi e illustrazioni. Limitatamente a questo aspetto, un passo avanti rispetto ai giochi precedenti, mentre tutto il resto del materiale non è all’altezza della qualità del precedente The Great Zimbabwe, che aveva fatto sperare in un cambio di tendenza.
Non ci sono speranze per una edizione italiana?
Sarebbe un evento epocale. Nessun gioco della Splotter è mai stato tradotto.Semplicemente, non hanno interesse a licenziare i loro prodotti in altre lingue.
Ci ho giocato proprio oggi, 4-5a partita all’attivo. Ragazzi, c’è veramente poco da dire: un giocone!! Splendido e davvero ben fatto. Tanto povero nell’estetica quanto appagante nel gameplay. Ho sempre terminato una partita con la voglia impellente di giocarne un’altra al più presto. Cattivissimo, non perdona li sbagli (strozzarsi con un paio di turni di scelte sbagliate è facile), ma al contempo una volta assimilate le meccaniche (peraltro molto semplici e logiche perchè si rifanno alla realtà del marketing/food franchise) permette tantissime strategie diverse, tutte ugualmente valide ed appaganti.
Prezzo alto, ma vale ogni centesimo speso. Voto 9,5