La Restoration Games è una casa editrice specializzata nel ristampare giochi di qualche anno fa attraverso campagne Kickstarter, e in questo caso, grazie alla fama del titolo della MB (qui in Italia pubblicato come “L’Isola di Fuoco”), è riuscita a raggranellare la notevole cifra di $2.810.297, anche per il fatto che non si è trattato di una semplice ristampa, ma di una rivisitazione completa, più che altro per dare all’originale, che era appena più di un gioco dell’oca, un po’ più di spessore.

Parlando di spessore, sono due quelli che saltano all’occhio, il primo è quello del cartone della scatola, sottile e tutt’altro che rassicurante (non mettete niente sopra la scatola, quando lo riporrete).

E il secondo è quello della plancia di plastica, che noterete sicuramente quando estrarrete dalla scatola i tre pezzi: a detta della casa editrice, è stato scelto appositamente sottilissimo perché uno spessore maggiore avrebbe portato a rotture più frequenti, invece così il tutto è rimasto elastico (ma non appoggiatevici sopra).

Dividere la plancia in tre pezzi ha fatto sì che sia stato possibile dare ai giocatori una plancia più grande di quella originale, in una scatola grande un terzo. Il terzo pezzo sembra solo appoggiato (e in effetti lo è), ma grazie a qualche scanalatura non si rischia di smontare il tutto anche dando qualche colpetto.

Il resto dei componenti è formato da un mazzo di carte, biglie di vetro, un dado, quattro miniature, due ponti, una scala, una gemma di plastica, un po’ di palme, e la testa del vulcano. Notare che abituato ai giochi da tavolo “normali”, con questi componenti la scatola non pesa nulla e prendendola in mano sembra proprio vuota.

Le miniature sono piccole, per poter essere travolte senza problemi dalle biglie, e mostrano turisti spaventati (sì, il taglio è turistico, a differenza dell’originale avventuroso).

Il tutto assemblato e pronto. In teoria ci sarebbero anche due cartoncini da mettere al centro, nei due spazi vuoti sotto la parte centrale, ma sono solo una seccatura (tendono a non stare al loro posto). E non fate troppa pressionesi piazzando, altrimenti vi ritroverete con una plancia divisa in più di tre parti.

Un dettaglio sui ponti e le palme (si possono ruotare, per modificare i percorsi delle biglie), sui sentieri (le caselle sono color nocciola) e gli spazi dove risiedono le biglie (un piccolo avvallamento, che svolge bene il suo compito).

La simpatica scala, con una piazzola in cui posizionare la pedina durante la scalata. Peccato che non ci siano più elementi di questo tipo.

Gli ultimi componenti: una fustella di cartoncino (tra cui l’elicottero in cui piazzare i turisti all’inizio e raccoglierli alla fine della partita) e il regolamento: un semplice foglio piegato in tre (in effetti il gioco era ed è rimasto semplice, nonostante gli arricchimenti).

Un gioco del genere ha una rigiocabilità un po’ limitata, e quindi già dall’inizio sono state proposte delle espansioni: questa è la prima (“The Last Adventurer”) con un Indiana Jones e tutti gli accessori: idolo d’oro, serpenti (naturalmente sotto forma di biglie), e masso gigante (di gommapiuma antistress) non molto funzionale, dato che non è certo delle dimensioni adatte a seguire i tracciati fatti per delle biglie.

La seconda espansione (“Crouching Tiger, Hidden Bees”) con una tigre di plastica che i giocatori cercheranno di far saltare addosso agli avversari (con scarsissime probabilità di successo) e un bel po’ di biglie gialle da riversare nel vulcano da un simpatico alveare.

E la terza espansione (“Wreck of the Crimson Cutlass”), che a differenza delle altre due non si può mettere nella scatola base. Infatti troviamo una plancia aggiuntiva con tanto di galeone, con albero e coffa dalla quale cadono palle di cannone sulle pedine dei giocatori.

In chiusura, due notizie: Asmodee pubblicherà un’edizione in italiano (e tornerà col nome “L’Isola di Fuoco”) ed è stata annunciata la quarta espansione (“Spider Springs”) con relativi ragni salterini e una plancia da incastrare su un lato (per cui mi aspetto in futuro un’altra espansione, con una plancia da incastrare sul lato opposto).