L’inizio dell’anno ha portato due novità in casa Clementoni. Il primo è dedicato a gruppi, anche numerosi, il secondo è invece adatto al gioco solitario. Ecco le descrizioni forniteci dall’editore, che giriamo volentieri.
Mercante in fiera
titolo per 2-10 giocatori, dai 7 anni, della durata di 30 minuti.
Il tradizionale gioco natalizio del Mercante in fiera si presenta in una nuova veste nella grafica, nel contenuto e nelle meccaniche di gioco:
1) ha carte, illustrate da Alan D’Amico, che in gran parte sono un omaggio ad alcuni giochi da tavolo moderni;
2) include un tabellone e delle monete;
3) oltre alla versione classica presenta una variante in cui bisogna essere scaltri e convincenti, saper bluffare, fidarsi degli altri e cogliere l’affare migliore al momento giusto.
In cosa consiste questa variante?
All’inizio tutte le carte vengono distribuite ai giocatori (non c’è quindi la fase di asta).
A turno, ogni giocatore svolge il ruolo di mercante e può vedere 3 carte perdenti gratuitamente o spendere delle monete per guardare una carta vincente. Successivamente deve cercare di concludere un affare con un giocatore, vendendo, scambiando o comprando una carta. Fatto ciò, scopre una carta perdente e passa il turno.
Durante una mano ogni giocatore svolge il ruolo di mercante 2-3 volte in base al numero di partecipanti: dopodiché si scoprono le carte vincenti e si assegnano i premi in denaro.
Dopo 3 mani, si guadagnano delle monete in base al numero di affari conclusi e chi ne ha di più è il vincitore.
Trova il percorso
titolo per 1 o più giocatori, dai 5 agli 8 anni.
Trova il percorso è un gioco di logica e di osservazione visivo-spaziale, con 46 schemi da risolvere di difficoltà crescente. Costituisce anche un modo semplice per compiere i primi passi nel mondo della programmazione.
Una volta scelto il tabellone e la pedina con cui giocare, il giocatore deve cercare di risolvere uno degli schemi corrispondenti.
Su ogni tabellone sono presenti delle caselle e dei tratti colorati: lo scopo del gioco è portare la pedina a destinazione rispettando il numero e il colore dei tratti indicati sullo schema.
Per fare ciò, il giocatore deve compiere i seguenti passi:
– programma il percorso posizionando le barrette colorate sullo schema;
– muove la pedina sul tabellone in base al suo programma: se ad esempio ha posizionato una barretta rossa, muove la pedina lungo il tratto rosso;
– verifica se la pedina è arrivata a destinazione.
Gli schemi variano di difficoltà in base alla tipologia di tabellone, al numero di tratti da percorrere, all’eventuale presenza di tappe intermedie e alle indicazioni sui colori da utilizzare.
È possibile giocare da soli, in gruppo (cooperando nel risolvere gli schemi insieme) o sfidando un altro giocatore a chi arriva alla soluzione per primo.
Impressioni di gioco “guardato” su Trova il Percorso
Cominciamo dai materiali. La loro qualità è eterogenea: le due plance double face e le fustelle (pedine e barrette colorate) sono molto robuste, mentre gli schemi sono ricavati da fogli di carta patinata, fin troppo leggeri. Le istruzioni sono ben fatte (chiare, compatte, e munite di esempi e illustrazioni).
Ho avuto l’opportunità di far provare Trova il Percorso ad entrambi i miei figli, che hanno rispettivamente 6 e 8 anni: mi sono limitato a spiegare loro rapidamente le regole, e poi li ho lasciati giocare da soli e insieme.
Considerata la loro familiarità con i giochi da tavolo, sono riusciti ad applicare senza problemi il regolamento: il più grande (la cui età coincide con l’estremo superiore dell’età consigliata) ha affrontato gli enigmi senza grandi difficoltà, mentre il più piccolo ha trovato sicuramente più impegnative le sfide: segno che l’età consigliata sulla scatola è scelta correttamente.
In ogni caso il tipo di problema da affrontare (affine alla ricerca di un percorso in un labirinto) ha sicuramente presa sui bambini, e la complessità dei compiti non è mai frustrante: il più piccolo è tornato più volte a chiedere di giocare, aumentando di volta in volta la padronanza del metodo di risoluzione. Gradualmente ha imparato ad utilizzare le informazioni fornite sulla scheda, abbandonano l’esplorazione a forza bruta dell’albero delle connessioni (facilmente attuabile sulle prime due plance), iniziando invece a sfoltirlo tenendo conto dell’occorrenza dei colori delle barrette. Un modo molto coinvolgente di insegnare alcuni concetti di logica e matematica non banali.
Concludendo, il titolo è sicuramente stimolante per i bambini della fascia correttamente indicata. In un mondo perfetto, sarebbe un valido strumento anche nelle prime classi elementari.