“Black Friday” di Friedemann Friese (Kosmos, Rio Grande Games, 2010): puro gioco di speculazione azionaria, che tenta di simulare lo sviluppo e la successiva esplosione di una “bolla” speculativa, che i giocatori devono sfruttare al meglio per trasformare il capitale preso a prestito durante il gioco in abbondanti scorte di argento, un bene-rifugio. Tutto questo in un tempo piuttosto limitato (meno di un’ora).

Penalizzato da un regolamento non particolarmente chiaro e leggermente macchinoso (nonché ricco di errori di traduzione nella prima edizione edita in inglese dalla Rio Grande Games), Black Friday opta per un approccio non deterministico all’evoluzione di mercato (come succede ad esempio in Tulipmania 1637, Hab & Gut o il più recente Spectaculum): esso è regolato dalla estrazione di segnalini da un sacchetto, il cui contenuto è influenzato dalle scelte dei giocatori. Si ha quindi comunque la possibilità di influenzare il mercato, ma questo accade solo in modo probabilistico e con un ritardo inevitabile (i segnalini per poter essere estratti devono prima entrare nel sacchetto). Il risultato è un gioco veloce, dinamico e avvincente nella sua imprevedibilità.

Curiosità: Black Friday è il primo gioco della serie “Freitag-Project”, giochi sviluppati soltanto il venerdì, e il cui tema avrebbe dovuto avere una relazione col quinto giorno della settimana. Il progetto ha dato vita a 4 giochi: Black Friday, Friday, Copycat e Futterneid. Solo il secondo (un gioco di deckbuilding in solitario) ha riscosso un successo degno di nota. Molto chiaccherato è stato invece Copycat, che aveva come fine quello di includere meccaniche prese dai primi dieci giochi presenti nella classifica di BoardGameGeek ai tempi del suo sviluppo: sono chiare le “citazioni” di Dominion, Agricola e Through the Ages.