Antiquity di Jeroen Doumen e Joris Wiersinga (Splotter Spellen, 2004): uno dei tre titoli che hanno contribuito alla nascita della fama di “casa editrice da hard gamer” della Splotter Spellen (insieme a Roads & Boats e Indonesia). I giocatori devono sviluppare un insieme di piccole città sfruttando le risorse naturali del territorio, tenendo conto dell’impauperimento dello stesso.
Quali sono le cause del fascino che questo titolo esercita sui “gamer”? A parte la sua (relativa) scarsa reperibilità (due edizioni, tre tirature, per un totale di circa 3000/4000 copie) e l’incredibile quantità di materiale (tessere e altra cartotecnica), il fascino di Antiquity sta nella molteplicità delle scelte e nei suoi continui mutamenti, sia sul livello di interazione (da quasi solitario all’inizio della partita a gioco con profonda e spietata interazione) sia sulle condizioni di fine gioco (ogni giocatore sceglie pubblicamente il suo obiettivo durante la partita… anzi, può anche cambiarlo durante la stessa!). Anticipando altri titoli, Antiquity si caratterizza per la notevole aggressività del gioco contro i giocatori, che rischiano di soccombere alle continue minacce (la carestia e l’inquinamento) che il gioco propone loro.
Come molti giochi della Splotter Spellen, un possibile punto debole è l’ergonomia del gioco, che obbliga a manovrare, impilandoli, tesserine di piccole dimensioni. Se vi piace il gioco online (che in questo caso elimina tutta la parte macchinosa di gestione dell’informazione, oltre a rendere immediatamente visibile la famigerata ZOC – la zona di controllo delle proprie costruzioni), potete giocare Antiquity a turni sul sito http://antiquity.boardgamecore.net, mentre una recensione estesa del gioco, con discussione dettagliata degli edifici, dei criteri di vittoria e le rispettive strategie è disponibile sul numero 15 di ILSA.
Gran bel gioco…tuttavia come farcelo rientrare in una sola serata ??