“String Railway” di Hisashi Hayashi (Asmodee, FoxMind, Japon Brand, OZAKU Brand, 2009): il mondo dei giochi da tavolo made in Japan è tuttora poco conosciuto in occidente: si tratta di giochi che, se escludiamo le poche copie che gli autori del sol levante portano alla fiera di Essen (e che vengono vendute spesso nelle prime ore dopo l’apertura),  sono molto difficili da reperire, anche perché, almeno fino a poco tempo fa, erano raramente localizzati in Europa o Stati Uniti. Fortunatamente, la situazione sta cambiando, grazie ad un gruppo di editori, fra cui vale la pena di ricordare AEG, Asmodee e la nostrana Uplay.it Edizioni.

String Railway rientra nei giochi di connessione: ogni giocatore rappresenta una compagnia ferroviaria che deve collegare insieme un certo numero di stazioni con una rete ferroviaria personale. Quello che lo caratterizza è il fatto che tutti gli elementi della plancia (con la sola esclusione delle stazioni), sono delle cordicelle colorate. L’area di gioco è delimitata da una lunga cordicella nera, disposta a triangolo, quadrato o pentagono a seconda del numero di giocatori. Gli ostacoli naturali sulla mappa (montagna e fiume) sono anch’esse stringhe, così come le linee ferroviarie stese dai giocatori.

Una partita dura 5 turni, dove ciascun giocatore pesca una carta stazione, la posiziona nell’area di gioco, poi stende una nuova linea ferroviaria, espandendo la propria rete e collegando nuove stazioni. Calcola quindi i punti guadagnati, sommando i punti forniti dalla connessione con nuove stazioni e sottraendo un punto per ogni cordicella attraversata dalla linea appena stesa. Per rendere il gioco più interattivo, alcune stazioni hanno un limite massimo di compagnie che possono collegarsi, mentre altre forniscono la possibilità di maggiori guadagni, al costo di esporsi al rischio di perdere punti se qualche altra compagnia si connette a tali stazioni. Il giocatore che alla fine del quinto turno ha più punti vince la partita.

String Railways è un piccolo gioco, rapido, originale, coerente nelle sue stranezze.  Si tratta di un titolo estremamente leggero, ma che impone alcune interessanti decisioni, richiedendo l’utilizzo di una miscela di abilità diverse. Se a questo aggiungiamo i tempi di preparazione ridottissimi, si ottiene quasi il filler ideale.