Quando lessi dell’uscita di Roll for the Galaxy me ne disinteressai immediatamente. Le versioni dadose dei giochi di successo, che hanno bisogno di essere semplificati, cominciavano a stufarmi. Quella di Nation era orribile e non vedevo ragioni di semplificare un gioco dalla durata, complessità e profondità per quanto mi riguarda perfetta. Ovviamente questo non mi ha impedito di provarlo alla prima occasione… e di apprezzarne il risultato.

Il gioco in breve

Tutto gira intorno a 5 azioni, identiche a quelle di Race for the Galaxy (da ora in poi RFTG).

  1. Con l’esplorazione otteniamo pochi crediti o nuove tessere rappresentanti da un lato una tecnologia e dall’altro un pianeta;
  2. con lo sviluppo è possibile mettere in gioco una tecnologia;
  3. con la colonizzazione è possibile mettere in gioco un pianeta;
  4. con la produzione creare risorse sui propri pianeti produttivi;
  5. con la spedizione è possibile vendere o tramutare in punti le proprie risorse.

Delle 5 azioni ogni turno tutti i giocatori eseguiranno solo quelle scelte (segretamente e simultaneamente) da almeno un giocatore, creando così una certa interazione (credo l’unica di tutto il gioco) fra i giocatori.

Lo scopo del gioco è quello di avere più punti (in appositi chip o in valore delle tessere calate) quando saranno esauriti i chip vittoria in gioco o quando qualcuno avrà messo in gioco 12 tessere, partendo però da 3 fornite in partenza con un’ottimo set-up che differenzia i giocatori spingendoli verso approcci al gioco leggermente differenti (non vi rassicuro però sul bilanciamento dei mondi di partenza).

La meccanica di base

Roll4tGalaxy-6-2I dadi (di 6 colori) di questo gioco riportano sulle varie facce i simboli che rappresentano le 5 azioni di base e un asterisco, usato come jolly. I simboli non sono però distribuiti in modo equo sulle facce ma in modo da caratterizzare ogni diverso colore di dado. Come in RFTG il gioco propone 4 tipi di risorse: intrattenimento blu, mineraria marrone, genetica verde e aliena gialla dettata dal colore del pianeta che la produce.  A questi 4 colori si aggiungono il rosso a rappresentare il lato bellico (… puramente astratto visto che, a differenza di RFTG non c’è niente che si possa conquistare invece che colonizzare…) e il bianco come dado di partenza fornito ad inizio gioco. Acquisendo quindi dadi di un determinato colore spingerete quindi la vostra strategia in una direzione ben precisa… se il fato acconsente.

Ad ogni inizio turno infatti i dadi nel vostro bicchierino colorato saranno lanciati dietro il vostro schermo…

Fate attenzione a non confondere il bicchierino fornito dal gioco con quello per le bibite ugualmente in plastica colorata come ho fatto io!!! 

… e divisi per simbolo mostrato. I dadi che mostrano un asterisco saranno assegnati ad un gruppo a piacere e il gioco vi dà anche l’opportunità di rimettere nel bicchierino dei dadi per cambiare il simbolo mostrato da altri. Quindi prenderete un dado a piacere e lo userete per scegliere una delle 5 azioni (senza badare al simbolo mostrato).

A questo punto ogni giocatore svela i propri piani e esegue le azioni scelte precedentemente da tutti i giocatori (nell’ordine prestabilito esplora, sviluppa, colonizza, produci, spedisci). Ogni dado assegnato all’azione verrà usato, in genere ponendolo sopra una tessera: nel caso di sviluppo e colonizzazione i dadi si accumuleranno fino a raggiungere il numero necessario a mettere in gioco la tessera che si sta “costruendo”; nel caso della produzione il dado viene messo sopra una tessera pianeta giocata precedentemente che stabilirà il colore della merce prodotta; nel caso della spedizione il dado viene posto su uno dei pianeti dove un dado merce è già presente per venderlo o trasformarlo in punti.

Molto interessante ai fini del gioco il fatto che durante la trasformazione in punti ogni dado dello stesso colore del pianeta frutta un punto aggiuntivo!

Roll4tGalaxy-6-3

Impressioni e confronto con Race for the Galaxy

Rispetto al fratello i giocatori avranno a che fare con molti meno componenti da leggere. Non esiste più la bivalenza soldi/cose da calare pagando soldi. Tecnologie e pianeti sono rappresentati da tessere bifacciali (pianeta da un lato, tecnologia dall’altra) da pescare solo con l’azione esplorazione. I soldi invece sono solo annotati su un tracciato e usati per rimettere i dadi usati nel bicchierino per essere rilanciati il turno dopo. I pianeti stessi sono molto meno vari che nel gioco di carte, visto che qui non esistono più i pianeti che producono con difficoltà nè quelli che possono solo essere conquistati. Risparmierete quindi un sacco di tempo nella selezione delle carte… che userete per gestire e assegnare i dadi. Ad una prima impressione infatti i giochi si assomigliano per impegno richiesto.

Quello che temo mancherà, nel tempo, sarà la varietà delle carte di Race for the Galaxy. La  semplificazione dei pianeti e il fatto di assegnare al massimo una abilità ad ogni tessera, che  non penso cambierà anche in caso di possibili espansioni, ha comunque ucciso le infinite  possibilità del sistema di Race for the Galaxy creando con Roll for the Galaxy un’ottima  alternativa al fratello, destinata esattamente allo stesso pubblico e alle stesse  occasioni, comunque non migliore, nel lungo tempo, del gioco di carte.