Dopo il successo di Orléans e la conseguente produzione delle sue espansioni, Reiner Stockhausen e la sua dlp games tornano a proporre un gioco più leggero e disimpegnato. Bohemian Villages costruito attorno al modo di dire tedesco “Das sind Böhmische Dörfer für mich” (corrispondente all’italiano “per me è arabo”), cala i giocatori nei ruolo di mercanti che devono arricchirsi il più possibile, apendo attività nei piccoli paesi della Boemia.
Bohemian Villages è un titolo per 2-5 giocatori, dagli 8 anni, della durata stimata di 30 minuti, basato sul lancio di dadi, i cui risultati permettono di occupare edifici che vengono valutati con variegati sistemi.
Il gioco è contenuto in una scatola rettangolare formato “Carcassonne”.
Al suo interno, una volta aperta, troverete i seguenti materiali:
– 9 tessere villaggio double-face,
– 81 gettoni denaro (in 3 tagli),
– 7 tessere vetro,
– 8 tessere locanda,
– 6 tessere farina,
– 7 tessere azione speciale,
– 1 tessera arcivescovo,
– 5 plance riassuntive,
– 4 dadi,
-65 segnalini lavoratore (13 per colore dei giocatori),
– Il regolamento.
I materiali di Bohemian Villages rispettano gli standard odierni del gioco da tavolo europeo. Le fustelle sono robuste e ben fatte, illustrate da Klemens Franz nel classico stile usato per Agricola, che lo ha ormai reso famoso. Dignitoso il regolamento, non particolarmente ricco di esempi e di non rapidissima comprensione, soprattutto in confronto alla relativa semplicità del gioco.
Se volete sapere qualcosa di più su Bohemian Villages, potete leggerne una recensione su ILSA #42.