Devo ammettere che ad affascinarmi da subito del gioco è soprattutto quell’ascensore che sale e scende dalla miniera per trasportare i cubetti di carbone.
Dopo averlo provato continua ad essere solo quello ad affascinarmi, purtroppo.

Il gioco in breve

Quello che farete è posizionare tocchelli di legno dalla vostra personale riserva per il turno nelle varie locazioni del tabellone per fare le azioni corrispondenti, che sono estremamente banali:
– prendi soldi;
– spendi soldi per mettere il tassello col carbone nella tua miniera;
– prendi una carta ordine;
– muovi l’ascensore su e giù a raccogliere i cubetti carbone e portarli sulla carta ordine;
– spedisci l’ordine giocando sull’apposito mezzo di trasporto.
Nel gioco le varie posizioni del tabellone non sono esclusive per il primo che ci gioca, ma richiedono un costo in tocchelli di legno progressivamente più alto che vi costringerà talvolta a preferire di fare certe azioni prima di altre per farle pagare poi decisamente di più agli altri. Un tipico esempio è quella della raccolta dei soldi che prima o poi tutti devono fare perché non c’è altro modo di acquisirli, visto che gli ordini si trasformano irrealmente solo in punti vittoria.

Tutti i giocatori si troveranno a fare le stesse azioni e ciò che cambierà sarà solo il colore dei cubetti da loro trattati, che hanno un costo e un valore che incrementa con la profondità nella miniera in cui sono collocati (anche se ci metterete esattamente le stesse mosse a raccogliere carbone nero dalle profondità della vostra miniera o carbone giallo dal primo livello).

Ci mancavano le maggioranze…

Siccome il gioco risultava probabilmente troppo semplice e piatto gli esperti autori hanno deciso non di incrementare le relazioni fra gli elementi permettendo di vendere il carbone, complicando i meccanismi di estrazione o dando un pizzico di senso fisico ai diversi mezzi di trasporto ma di inserire dei sistemi di punteggio a maggioranze per cui i giocatori dovrebbero controllare se le carte ordine che evadono portino loro anche delle maggioranze nei vari colori di carbone o di cubetti trasportati con ogni singolo mezzo di trasporto o, ancora, ma stavolta più facile perché basta guardare le plance altrui, cercare di ottenere una maggioranza di carrelli (gli spazi su cui il carbone viene posizionato quando i tasselli scavo vengono aggiunti alla miniera) di ogni singolo colore.

Per finire gli autori pretendono anche che teniamo bilanciata la nostra miniera situando un numero di tessere a destra (buie) pari a quelle che abbiamo a sinistra dell’ascensore (illuminate) per non subire penalità, come se la nostra miniera fosse un’arca di Noè pronta a ribaltarsi. Fra l’altro questo meccanismo inibisce nell’ultimo turno i giocatori ad acquisire nuovi tasselli miniera per combattere per le maggioranze perché vanificherebbero almeno in parte i loro sforzi con le penalità causate dallo sbilanciamento.

Concludendo

Punti assegnati per maggioranze che spesso i giocatori non hanno pianificato di ottenere, flusso del gioco sempre uguale con poche reali strategie percorribili, ambientazione pretestuosa e non sfruttata se non per l’idea dell’ascensore che si muove comunque astrattamente per i livelli della miniera.

Non trovo reali motivi per rigiocare questo gioco, a cui posso comunque tributare una buona funzionalità e delle meccaniche semplici e pulite. Ma io amo sporcarmi le mani nelle meccaniche (non in miniera) e farmi aiutare a ricordarle da buoni meccanismi anche solo vagamente simulativi. Estrarre carbone per prestigio non fa per me.